Petauro dello Zucchero

Chi ad oggi non ha mai sentito parlare di questo particolare animale??

Oggi OneMillionLink vi andrà a spiegare che tipo di animale è, e come poterlo allevare!

Prima di tutto come per ogni animale a cui decidiamo di avvicinarci è giusto informarsi, e se sei capitato in questo articolo, spero tanto che sia per curiosità, per informarzione al sul mantenimento prima di un suo eventuale acquisto/adozione, o per ripassare la sua scheda generica, perché informarsi su un animale dopo averlo adottato, e magari con informazioni errate, è l’approccio iniziale più sbagliato che si possa fare, in quanto è facile che ci ritroveremo con un animale di cui le aspettative erano completamente diverse, e questo può nuocere specialmente alla sua salute.

Sugar Glider OmL

Tanto per cominciare partiamo col dire che Il Petauro dello Zucchero (sugar glider) è un piccolo mammifero marsupiale, che abita le zone dell’Australia, Nuova Guinea, Indonesia Occidentale, e Tasmania.

E’ un piccolo animale dalle dimensioni contenute, 12 Cm – 15 Cm con una coda altrettanto lunga che ha un ruolo molto importante per i suoi spostamenti; generalmente è più attivo nelle ore crepuscolari, infatti lo caratterizzano due enormi occhi scuri che servono a vedere bene durante la notte, per poter andare a caccia di piccoli mammiferi o insetti, oltre che cibarsi di frutta , nettare, linfa e foglie di Eucalipto.

In natura, vive in grandi gruppi all’interno delle foreste di Eucalipto, spostandosi in ampi spazi alla ricerca di cibo, facendo grandi balzi che possono arrivare a coprire distanze di 50/70 Mt., planando tra un albero e l’altro grazie alla sua caratteristica membrana, chiamata patagio, che è collegata tra gli arti anteriori e quelli posteriori, anche per questo viene chiamato in gergo, scoiattolo volante.

Il suo mantello è dotato di una pelliccia molto morbida con un pelo molto corto di colore grigio, e le sue zampine sono dotate di piccole dita che lo aiutano oltre che aggrapparsi sulle varie superfici, a essere utilizzate per ”maneggiare il cibo” e lavarsi. I denti sono particolarmente appuntiti simili a quelli dei roditori, in quanto vengono utilizzati per separare il cibo dallo scarto, per scavare nella corteccia degli alberi andando alla ricerca della linfa oltre che essere utilizzata come arma di difesa, pur trattandosi di un animale molto pacifico. Il loro olfatto e il loro udito sono due organi molto sensibili e sviluppati, che gli consentono oltre che per la ricerca del cibo, anche per la loro comunicazione.

Di fatti per comunicare tra di loro utilizzano vari versi molto particolari, sette in tutto, ogni uno di questi con significati differenti:

  • Crabbing – uno dei principali usati per esporre il loro dissenso quando disturbati
  • Barking – Assomigliano a degli abbai striduli che serve per localizzarsi tra loro
  • Hissing – verso poco percettibile sibilo, viene utilizzato come richiesta di aiuto
  • Sneezing – assomigliano a degli starnuti e significa un disaccordo
  • Chatering – è un battere di denti molto forte e repentino ed è segno di dissenso
  • Cliking – è un battere di denti molto leggero ed è segno di saluto e amicizia
  • Chirping – tipo scimmiottio che emette quando è felice o mangia qualcosa di buono
  • Singing – emesso dalle mamme, è tipo un soffiare alternato, un vocalizzo raro emesso in situazioni particolari per la loro prole

La sua alimentazione specialmente in cattività è una cosa molto delicata, in quanto ha bisogno di essere riprodotta nella maniera più similare a quella in natura e bisogna riuscire a dare quelle integrazioni che solo con determinati cibi non riusciremmo a somministrare nella maniera adeguata, tra queste integrazioni, è il calcio senza vitamina D3 che va integrato due/tre volte a settimana nella sua alimentazione; giornalmente insieme a frutta e verdura, vanno integrate delle proteine animali che rappresentano un 30% – 40% della sua dieta e vanno date tramite insetti, tra cui, tarme della farina, caimani, cavallette, locuste, grilli e camole del miele, che sono reperibili nei vari negozi specializzati. Da evitare invece sono assolutamente le miscele di semi e frutta secca perché contenenti troppo grasso, e in cattività può portare a obesità, da evitare anche cipolla, aglio, semi di frutta, rabarbaro e fagioli, che potrebbero rappresentare un pericolo per la loro salute.

Quindi giornalmente saremo noi a prepararli il loro cibo, o potremmo, ricreare dei frullati che vadano a dare loro tutto lo stretto necessario per la loro dieta, in tal caso esistono anche dei cibi dedicati, non ancora facile da reperire in alcuni paesi.

Cosa molto importante che molti sottovalutano, e che prendono con leggerezza, sono animali che soffrono tremendamente di stress e solitudine, quindi se decidiamo di ospitare degli esemplari, dovranno sempre essere presi in coppia, quindi la proporzione deve essere un maschio e una femmina (evitando consanguinei per ovvie ragioni), o per evitare prole o litigi che possono portare a situazioni spiacevoli, è possibile la convivenza di due femmine, da evitare due maschi per una questione di territorialità e dominanza, evitare anche piccoli arem, perché di difficile gestione se si è neofiti e hanno bisogno oltre che di esperienza particolare per poterli tenere anche degli spazi super adeguati.

E vero che sono animali socievoli e in natura stanno anche in grossi gruppi, ma appunto, in natura, e in natura se un esemplare non è ben accetto o ha screzi, è libero di farsi sottomettere, di allontanarsi ed eventualmente crearsi il suo gruppo o farsi accettare da un altro.

Altra particolarità, del petauro dello zucchero sono delle ghiandole che rilasciano un odore dolciastro che servono per marchiare il territorio e i loro compagni oltre nei maschi, per attirare le femmine in fase riproduttiva; di fatti i maschi presentano anche una ghiandola sulla parte della testa dove in fase di maturità sessuale, andrà a ricreare una pelata, l’altra ghiandola, è riposta invece sulla parte alta del petto.

Sugar glider OneMillionLink

La maturità sessuale, viene raggiunta dai maschi in 10-14 mesi mentre nelle femmine 9-12 mesi; le femmine possono avere fino a 2 cucciolate l’anno per un equivalente di 1 massimo 3 prole alla volta, che andrà ad ospitare nel sul marsupio, dove i cuccioli saranno ospitati per circa 70 giorni, dopo la prima gestazione di 30 giorni, dove nel quale andranno ad acquisire il latte, tramite le ghiandole mammarie. Essi si intenderanno completamente svezzati solo dal momento che saranno completamente autonomi nella ricerca del cibo e riusciranno a mangiare da soli le prime proteine animali, fino al quel momento non devono essere assolutamente allontanati dai genitori.

Ora che abbiamo capito le sue abitudini, pregi e difetti, se ci sentiamo pronti per poterli adottare, dobbiamo dedicarci quindi al loro alloggio.

Cosa importante, come per la maggior parte degli animali, più spazio hanno meglio è, la gabbia deve essere sviluppata in altezza e per ospitare una coppia dovremo munirci di una gabbia come quella per gli scoiattoli o anche una voliera che si utilizza per i volatili, misure minime 80x50x180/200h Cm, la voliera andrà allestita con legni, messi in verticale in modo che nell’arrampicarsi, potranno anche consumarsi le unghie, bisognerà utilizzare più nidi sia in zona alta della voliera sia in zona medio bassa, per far si di farli sentire più al sicuro avendo più zone di riparo, i nidi possono essere fatti di vari materiali, sia delle casette di legno sia quelli morbidi in tessuto; altra cosa molto importante ed essenziale, una ruota grande, per far sfogare il loro senso di corsa chilometrica, e un po di giochini dove potersi arrampicare e infilare, in modo da alleviare lo stress della cattività.

La voliera andrà posizionata in zone tranquille, lontano da fonti di calore, sbalzi di temperature repentine, e luce diretta, la loro temperatura ideale è tra i 21° e i 27° nei periodi invernali posso sopportare fino a una temperatura di 15°, l’umidità tra il 50% e 60%.

Per concludere, come già anticipato, sono animali molto socievoli, e con le giuste attenzioni e tempistiche, avremo modo di creare un ottimo filig e potremmo addomesticarli, in modo da poterli maneggiare, coccolare, ”giocare” e lasciarli liberi in zone più ampie prive di pericoli, dove poterli fare destreggiare in acrobazie.

Ora, che abbiamo una base di conoscenza, e ci siamo convinti, non ci resta altro che applicarci con tutto il necessario!!!

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